Visualizzazione post con etichetta romanzi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta romanzi. Mostra tutti i post

domenica 9 aprile 2023

Una sentinella a vegliare sull'altrove

A chi tende la mano, senza mai ricevere aiuto, o carezza.
Ai dimenticati che resistono.
A chi è andato giù. 

Le dediche e ringraziamenti sono parti integranti dei romanzi di Daniele Mencarelli.

Così è anche per Fame d'aria (Mondadori, 2023), ultimo in ordine tempo, altro libro riuscito e durissimo, che toglie l'aria non solo al protagonista - Pietro, il padre disperato di un ragazzo autistico - ma anche al lettore (i genori dei figli sani non sanno niente). 

Si chiama Jacopo il figlio malato, lo Scrondo, come lo chiama il padre, pieno di rabbioso amore. Un diciottenne autistico a basso funzionamento: non parla, non sa fare nulla, si piscia e si caca addosso.

Una storia di disperato amore, disperata sofferenza, disperata solitudine, che trova negli abitanti di uno sperduto paese del Molise una risposta umana inaspettata. 

Il finale è sorprendente e travolgente per intensità, con un senso precipite d'abisso, direbbe il poeta Bartolo Cattafi. 

Indimenticabile l'mmagine finale, con il ragazzo dritto in pedi accanto ai genitori piegati sull'asfalto: una sentinella a vegliare sull'altrove.



giovedì 22 dicembre 2022

Il culmine della felicità umana

È la sottomissione. L'idea sconvolgente e semplice [...] che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta.

Michel Houllebecq, Sottomissione (Bompiani).

La totalità degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione.  Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano;  poi immagino che muoiano perché muoiono, e che questo, ai loro occhi, concluda l'analisi [...] 

L'umanità non mi interessava, anzi, mi disgustava, gli uomini non li reputavo neanche lontanamente i miei fratelli [...] 

Non provavo nessuna soddisfazione nel ritrovarmi in mezzo ai miei simili [...] 

Già solo la parola umanesimo mi metteva una leggera voglia di vomitare [...] 

L'idea della divinità di Cristo era l'errore fondamentale che portava ineluttabilmente all'umanesimo e ai diritti dell'uomo.

Gesù (insipido rampollo) aveva troppo amato gli uomini, ecco il problema; lasciarsi crocifiggere per loro testimoniava quantomeno una mancanza di buon gusto.


giovedì 3 novembre 2022

Come una specie di monaco

Terzo volume della Trilogia della pianura di Kent Haruf

Dopo Benedizione e Canto della pianura, stavolta è Crepuscolo (Eventide) il titolo del libro, tradotto come gli altri da Fabio Cremonesi, che regala al lettore anche una piccola nota finale in cui parla di una "distanza abissale" che separa la "luminosa fiducia" dell'autore nel genere umano "dal cinismo corrivo, ma anche dal sentimentalismo corrivo di troppa letteratura di questi anni". 

Le numerose relazioni narrate nel romanzo, al netto del dolore e a volte della violenza, sono fatte di accudimento e timidezza, pudore e immotivata gentilezza

Un romanzo pieno di storie e pieno di vita, ambientato in un posto che non esiste ‐ la contea di Holt, in Colorado ‐ eppure così vero da volercisi trasferire.

"Se ho imparato qualcosa nella vita, ‐ scrive Kent Haruf parlando di sé - è che bisogna credere in sé stessi anche se nessun altro lo fa. Sentivo di avere una fiammella di talento, non un grande talento, ma una fiammella che dovevo alimentare regolarmente, come una specie di monaco, per impedirle di spegnersi"

sabato 15 agosto 2020

Ci rivedremo tutti


Karamazov! - gridò kòlja - è proprio vero quello che dice la religione, che noi tutti risusciteremo da morte e, tornati in vita, ci rivedremo tutti e vedremo anche Iljùscecka?

- Senza dubbio risusciteremo, senza dubbio ci rivedremo, e con gioia e allegrezza ci racconteremo tutto il passato - rispose Aljòsa, mezzo ridente, mezzo estatico.

- Ah, quanto sarà bello! - sfuggì a Kòlja.


Dostoevskij, I fratelli Karamazov. Il finale. 

(Edizione Garzanti. Traduzione di Alfredo Polledro) 

mercoledì 10 giugno 2020

L'alibi di Dio


Sarai sempre arrabbiato se io ti amo?

Il dott. Plarr non è mai riuscito a rispondere alla domanda di Clara, la sua giovane amante, ex-prostituta, moglie del console onorario inglese Charley Fortnum.

Amore - del resto - era una pretesa che non poteva accontentare, una responsabilità che si sarebbe rifiutato di accettare.

Cresciuto in Argentina senza padre, oppositore politico della dittatura paraguayana (Viviamo tutti in compagnia di padri morti), il dott. Plarr è coinvolto nel grottesco sequestro del console, rapito per sbaglio al posto dell'ambasciatore americano da un gruppo di maldestri guerriglieri, guidati da un ex-sacerdote cattolico, padre Leon Rivas. 

Charley Fortnum è l'ostaggio che nessuno vuole liberare. Anziano, alcolizzato, tradito dalla moglie, scaricato dal governo inglese, ferito ad una gamba, destinato ad essere ucciso dai sequestratori. Eppure, il dott. Plarr è geloso di lui, perché il console ama la giovane moglie malgrado tutto, si preoccupa per lei. Geloso perché lui ama.

Sono geloso perché l'ama. Amore: stupida e banale parola che per me non ha mai avuto senso. Come la parola Dio. So come si fa a fottere; amare non mi riesce, però: non so come si fa.

Gli riuscirà di amare, forse, solo l'ultimo giorno. I guerriglieri sono circondati. La polizia ha posto un ultimatum: se non liberano l'ostaggio faranno irruzione. È muro contro muro. Per evitare la carneficina e salvare la vita al console, il dott. Plarr tenta la mediazione ed esce dal nascondiglio, ma viene abbattuto dai cecchini. Stessa sorte capita a padre Rivas, che per non lasciarlo solo gli era andato dietro, lo aveva seguito fuori dal covo, sacrificandosi per lui e con lui.

Mi dispiace...chiedo perdono, sussurra il padre guerrigliero, in fin di vita. Ego te absolvo, mormora il dott. Platt sorprendendo se stesso, prima di spirare.

Io sono molto più fortunato di lei - aveva già detto il console all'ex-sacerdote - lei non ha nessuno che possa darle l'assoluzione. E invece l'assoluzione gliela darà proprio il dottore miscredente, il giovane cinico e incapace di amare.

Nulla è ineluttabile. La vita offre sorprese. La vita è assurda. E perché è assurda c'è sempre speranza.

E il ruolo di Dio qual è?

Dio è il grande beffatore, che ama imbrogliare le cose. Ha un lato buio Dio, un lato tenebre, è responsabile dell'orrore del mondo, che non può essere liquidato con la scusa del libero arbitrio.

Il libero arbitrio era la scusa universale, l'alibi di Dio.

Ma non Lo rimprovero, dice padre Leon. Ho pietà di lui.

Dio è congiunto a noi da una specie di trasfusione di sangue. Il Suo buon sangue scende nelle nostre vene, e il nostro sangue cattivo scorre nelle Sue. 

Io credo che verrà il tempo in cui il buio (di Dio) si sfalderà fino a sparire [...] e noi vedremo unicamente la luce semplice del Dio buono. [...] Io credo che Dio stia soffrendo la stessa evoluzione nostra, ma forse con dolore più grande del nostro [...] L'evoluzione di Dio dipende dalla evoluzione nostra.

(Graham Greene, Il console onorario, 1973)