martedì 28 febbraio 2023

Caduto dentro un sogno

Un uomo, una volta nato, cade dentro a un sogno come si cade in mare

Lord Jim, il romanzo di Joseph Conrad, viene pubblicato nell’anno 1900, esattamente a cavallo di due secoli. Il suo protagonista è figlio del sogno romantico del XIX secolo dal quale è costretto a svegliarsi cadendo in mare, quasi inciampando su una scialuppa, così come sembra inciampare nel mondo nuovo del secolo XX. 

Bello di viso potente di corpo, lord Jim vive idealmente nel fantasioso reame delle imprese romantiche, fino a quando la realtà inaspettata non lo mette in contatto con la sua vera deludente cifra morale, l’ombra sinistra della conoscenza di sé, una verità che si dimenava dentro di lui. L’ideale cede il passo al reale rimosso, all’irrazionale. 

Voleva fare l'eroe tragico, Jim, finisce per diventare un eroe buffo e un po’ grottesco. Solenne e ridicolo, incapace di vivere: il più grande idiota mai esistito. Quasi senza accorgercene, siamo entrati nel novecento letterario, nella galleria di personaggi inetti vittime dei propri fantasmi (È impossibile placare lo spettro di un fatto), persi nell’incoerente e interminabile conversazione interiore, prigionieri della propria solitudine, esposti al terribile (e ridicolo) interrogatorio della propria coscienza

Il guaio è che Lord Jim era di quelli giusti, era uno di noi, davvero troppo simile a uno di noi per non essere pericoloso. Per noi, come per lui, non è bello quando scopri che non puoi far diventare vero il sogno... Cosa resta allora? Un crudele e insolubile misteroUna nauseante insinuazione di comune colpevolezza.


Lord Jim è romantico e idealista, quanto noi siamo forse cinici e sfiduciati. Il problema, per lui e per noi, non è come guarire. Il problema è come vivere.