Vieni vicino al mio petto,
più stretto:
nascere, piccolo, è cadere nel tempo.
Dal non-dove, non-terra,
così rovinosa
discesa!
Da spirito in – polvere!
Piangi, bambino, per te, per tutti:
nascere – è cadere nel corpo!
Piangi, piccolo, per il futuro, e ancora:
nascere – è cadere nel giorno!
Nel tempo
sepolcro...
Dov’è l’incendio dei suoi prodigi?
Piangi, bambino, venuto – al mondo!
Dov’è la vena dei suoi tesori?
Piangi, bambino, venuto – al sangue!
– al quando
– al conto...
Ma ti alzerai! Ciò che chiamiamo morte
è cadere – nell’alto.
Ma tu – vedrai! Le palpebre chiuse
sono: venire alla luce.
Dall’oggi
–
nel sempre.
La morte, bambino, è ritorno.
La morte è andare a ritroso!
Per – l’aria! a – nuoto! a
–
scesa: indietro: in dentro – in e
-terno.
(Marina Cvetaeva, La Sibilla al bambino)