Visualizzazione post con etichetta Dante. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dante. Mostra tutti i post

domenica 15 novembre 2020

L'Italia come sogno

L'Italia ha questo di straordinario, rispetto alle altre nazioni. Non è nata dalla politica o dalla guerra. Non da un matrimonio dinastico, non da un trattato diplomatico. È nata dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli affreschi. È nata da Dante e dai grandi scrittori venuti dopo di lui: Petrarca, che da piccolo ebbe la fortuna di incontrarlo; Boccaccio, che per primo definì la Commedia "Divina" e la lesse in pubblico. È nata da Giotto, che Dante cita nel Purgatorio, e che forse incontrò mentre affrescava nella Cappella degli Scrovegni il Giudizio universale, con i sommersi e i salvati. E l'Italia è nata dagli altri artisti che da Dante furono ispirati nel ritrarre il Bene e il Male, il Paradiso e l'Inferno, la grandezza dell'uomo e l'abisso della sua perversione. Dante non è soltanto il padre della lingua italiana [...] Dante è anche il padre dell'Italia. Un nome che ripete ossessivamente, fin dal primo canto del suo poema. Dante non pensa a uno Stato italiano, che sarebbe nato solo 540 anni dopo la sua morte [...] Per Dante, l'Italia è un sogno. Un paradigma di cultura e di bellezza. [...] Erede della tradizione greca e latina, la fede cristiana e la cultura umanista - di cui Dante è il precursore - completano un sistema di valori e di bellezza su cui si fonda la nostra identità nazionale. 

Aldo Cazzullo, A riveder le stelle. Dante il poeta che inventò l'Italia (Mondadori 2020).

giovedì 22 gennaio 2009

Tutto l'universo



Il bello delle “canzonette” è che non hanno pretese. Entrano nella tua vita distrattamente e poi finisce che non ti lasciano più. Magari per una melodia, una strofa, un solo verso che rimane inciso nella tua storia, nella tua memoria emotiva.

Così, ascoltando l’ultimo singolo di Franco Battiato, che ha anticipato l’uscita a novembre della raccolta Fleurs 2, può succedere che un verso come quello che dà il titolo al brano diventi quasi un mantra, un intimo eppure fortissimo inno alla vita. “Tutto l’universo obbedisce all’amore” canta il ‘poeta’ catanese insieme alla conterranea Carmen Consoli. “Ed è così / che ci trattiene nelle sue catene” aggiunge il testo, scritto come sempre insieme all’amico e filosofo Manlio Sgalambro. E se il paragone non sembrasse irriverente, viene in mente il sommo Dante – “l’Amor che move il sole e l’altre stelle” – nell’ultimo verso della Divina Commedia. Del resto, sono solo canzonette. (***)





(***) E' il testo di una brevissima recensione musicale che ho scritto per la rivista Aesse.