Mio nonno Rosario e il fratello Vittorio, entrambi fatti prigionieri in Nord Africa, alla fine si ritroveranno in Inghilterra.
Il Corriere del prigioniero era il settimanale in lingua italiana promosso dal governo inglese (Political Intelligence Department) a scopi di propaganda, per "rieducare" i prigionieri italiani in Inghilterra (nel 1944 saranno oltre 150.000) ai valori democratici e antifascisti.
Il primo numero del Corriere del prigioniero uscì nel mese di giugno del 1942, per poi cambiare subito nome nel Corriere del Sabato, molto più politicamente corretto.
Ipotizzo che l'appello per il ritrovamento di mio nonno da parte del fratello fosse di quell'anno. Per più di un anno, dunque, nessuna notizia del soldato IAPINO ROSARIO neanche a casa, a Bacoli (Napoli), dove lo aspettava la moglie Anna (mia nonna) e il figlioletto Mario (mio papà), nato nel marzo del 1940.
Lo conferma un altro documento storico familiare, la cartolina scritta dal papà di Rosario - il mio bisnonno Carmine Iapino - e indirizzata a mia nonna Anna. È datata 13 maggio 1941, 5 mesi dopo la cattura di nonno da parte degli inglesi, ma non so se ne fossero al corrente.
"Cara figlia", scrive Carmine da Casamicciola (Ischia), "A riguardo di Rosario abbiamo avuto la risposta dalla croce rossa e mi anno detto che finora non sanno niente. Non appena che li arriverà qualche notizia subito me la comunicano senz'altro".
Nella cartolina "nonno" Carmine si preoccupa anche di mio papà, suo nipote Mario, che "tiene la bronchite polmonare" e "stiamo tutti dispiaciuti" . Ma tu, dice alla nuora Anna, non so se per incoraggiare lei o tranquillizzare lui, "sei ottima a curare".
In effetti è stata "ottima". Il figlio Mario ha compiuto 80 anni lo scorso marzo. La bronchite, alla fine, gli è passata.
(Nonno Rosario e il fratello Vittorio prigionieri in Inghilterra)
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