Perché sei venuto a disturbarci?
Meravigliosa la domanda che il "grande inquisitore" pone a Cristo nel finale del primo libro dei Fratelli Karamazov, "uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo d’una bellezza inestimabile" (S. Freud).
Qual è questo disturbo? Cosa rimprovera davvero il cardinale inquisitore al Gesù tornato improvvisamente nella Spagna del Seicento, quando ogni giorno nel paese ardevano i roghi per la gloria di Dio?
La scandalo di Gesù Cristo, nel racconto immaginario creato dal genio di Dostoevskij, è la libertà, giacché nulla mai è stato per l'uomo e per la società umana più intollerabile della libertà!
Non c'è per l'uomo pensiero più angoscioso che quello di trovare al più presto a chi rimettere il dono della libertà con cui nasce questa infelice creatura.
E che fa invece il Cristo? Che fece all'epoca della sua prima comparsa sulla terra?
Invece di impadronirti della libertà degli uomini, Tu l'hai ancora accresciuta! Avevi forse dimenticato che la tranquillità e forse perfino la morte è all'uomo più cara della libera scelta fra il bene e il male? Nulla è per l'uomo più seducente che la libertà della sua coscienza, ma nulla anche è più tormentoso.
Ma per fortuna, prosegue il cardinale, andandotene, rimettesti la cosa nelle nostre mani. Per fortuna, abbiamo corretto l'opera Tua.
Perché se qualcuno più di tutti ha meritato il nostro rogo, sei Tu.
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