mercoledì 11 marzo 2009

La vera storia di Zio Paperone


"Il suo cuore era tutto un sorriso, e ciò era per lui più che sufficiente..."

Eccola finalmente, in leggero ritardo sul taccuino di marcia, l'ultima pagina del "Canto di Natale" di Charles Dickens. Ho finito di leggerla ai bimbi questa sera con soddisfazione e sorprendente commozione.

La storia fantastica del ricco e avaro e vecchio Scrooge, che solo grazie all'intervento prodigioso e terroristico di tre spiriti riesce a scoprire e vivere il significato profondo del Natale, è insieme uno degli esempi di critica della società tipici di Dickens, contro la povertà, l'ignoranza e lo sfruttamento minorile. Ambientato e pubblicato nell'Inghilterra del 1843.

Il protagonista, tra l'altro, darà il nome originale allo Zio Paperone di Walt Disney - Scrooge Mc Duk o Uncle Scrooge - nel primo lungometraggio che lo vedrà protagonista e che del romanzo di Dickensè proprio la trasposizione in cartone animato.

Il nostro Scrooge, da tirchio qual era, diventerà "il migliore deigli amici, il migliore dei padroni, il migliore degli uomini della vecchia città, di ogni asltra vecchia città, paese o borgo del buon vecchio mondo".

Non solo buono, ma felice: "Non aveva mai immaginato che una passeggiata, una semplicissima passeggiata, potesse dargli tanta felicità".

"Sempre si disse di lui che sapeva festaggiare degnamente il Natale, se mai creatura vivente può attribuirsi questo vanto".



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