giovedì 26 giugno 2008

La libreria vuota



Io non ci riuscirei mai. Regalare tutti i libri che leggo e mantenere la mia libreria completamente vuota.

Così sembra fare sorprendentemente Paolo Coelho, scrittore da 100 milioni di libri venduti, celebrato sul Corriere della Sera Magazine in edicola oggi. E fotografato nella sua bella casa con alle spalle una grande libreria a parete scandalosamente vuota. "Legge tanto Coelho - ci tranquillizza il direttore di Magazine - ma quando finisce, rivelano in famiglia, non tiene per sé il libro: lo regala".

Ora, a parte il fatto che tutto il servizio della rivista appare costruito come uno gigantesco spot pubblicitario. E la stessa notizia della libreria vuota mi puzza di artefatto (non è che il grande scrittore stava semplicemente traslocando?), l'idea in sé di liberarsi dei propri libri mi provoca fortemente. Una provocazione che mi ricorda quando lessi con dispetto - in un libro su san francesco - l'invito a fare del Vangelo l'unico libro della propria vita.

Non si trattava ovviamente di un rifiuto della cultura, ma di una provocazione alla libertà radicale. Libertà anche dai libri e da quello che possono rappresentare. Chi, come me, ama i libri sa bene quanto dietro di loro ci si può nascondere. Quale vanità si celi dietro il gusto o la mania di riempire un nuovo scaffale. Quale frustrazione nel vedere che quel tipo ce l'ha più grande (la libreria, si intende...) . Per non parlare dei maniaci bibliofili alla Marcello Dell'Utri.

E allora, liberarsi dei libri appare un gesto quasi "futurista", iconoclasta, non per dire però che niente conta. Per dire al contrario che l'uomo conta più di tutto, più di tutti i libri.

Ermanno Olmi, nel suo ultimo film Centochiodi, mostra una scena in cui un giovane professore inchioda furiosamente al pavimento i libri di una grandissima biblioteca. E termina, mi pare, il film con questa frase io credo autenticamente evangelica:

"Tutti i libri del mondo non valgono il caffé con un amico"



1 commento:

Anonimo ha detto...

Una libreria per me è una cattedrale che non va abbuttuta,se voglio regalare un libro, anche ai miei nipoti non me ne privo, li vado a comprare , pure se lo stesso è già fra i miei amici libri. é bello frugare e ritrovare un libro forse dimenticato e rileggerlo,spero di aver inculcato questo amore e rispetto, non solo ai miei figli ma anche ai nipoti.