Nel post del 29 ottobre avevo parlato dei due verbi della preghiera, "deporre" e "rivestire", sottolinenado in particolare l'importanza del
primo perchè il secondo non sia vanificato. "Deporre l'uomo vecchio" - da San Paolo (Efesini 4, 17-24) - per "rivestire l'uomo nuovo". E' come voler indossare un abito nuovo lasciando sotto quello vecchio. Come pretendere di fare il cambio di stagione senza svuotare l'armadio. E tutti sappiamo quanto l'operazione sia ardua e noiosa, quante scuse ci inventiamo per non farla. Così mettiamo i vestiti nuovi sopra i vecchi, spingiamo schiacciamo e pressiamo finchè c'è spazio. Fino a quando, ad un certo punto, l'armadio è pieno e non l'apriamo più. Forse è così che smettiamo di pregare.
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