Ho detto nel post precedente della lingua dei bambini, della loro involontaria
e irresistibile creatività. Da qualche tempo (poco purtroppo) ho iniziato
a raccogliere frasi e 'neologismi' dei miei due figli, Giosuè ed Elisa, 5 e 4 anni
(manca un mese). Ecco una serie di parole rivedute e corrette da Elisa: la cromba è la tromba; il mutifone è il termosifone; la tevelisione sta per la televisione. La pottagna (questo è di qualche mese fa) vale la montagna. 'Qualcuno' poi, diventa caccuno. E ancora: mi sono menticata, per dire 'dimenticata'. Oppure t'ho scoprito! (scoperto).
Ci sono poi le frasi, che svelano l'ingenuità folgorante del pensiero dei bambini. Sempre Elisa, questa estate, all'uscita della Messa di Ferragosto a Tor San Lorenzo. La mamma, Maria Cristina, le fa: vedi, Elisa, la gente è felice perchè ha incontrato il Signore. Lei: e come si chiama questo signore? Sempre alla madre: mamma, ma io da grande divento una ragazza o una mamma? E ancora: Stasera, Elisa, è la festa di Tor San Lorenzo. E chi spegne le candeline?
1 commento:
SI potrebbero raccogliere queste chicche dei bambini . Marco, ciarmafia per farmacia, caste per tasche nicerocionte per rinoceronte,megatini per tegamini (pensavo, inorridita, per l'età, che volesse costruire una piccola bomba atomica..)Antonella, utitti per cucchiaino,e così via...
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