sabato 29 giugno 2024

E poi mi camminasti sopra il cuore

Lungamente travolto dai marosi,

tu sia sbattuto contro Salmidesso,

nudo, di notte, mentre in noi fa quiete.

E spossato, con ansia della riva

tu rimanga a ciglio del frangente,

nel freddo, stringendo i denti,

come un cane, riverso sulla bocca;

e il flusso continuo dell'acque

ti copra fitto d'alghe.

Così ti prendano i Traci, che in alto

annodate portano le chiome,

e con loro tu nutra molti mali

mangiando il pane dello schiavo.

Questo vorrei vedere che tu soffra,

tu che m'eri amico un tempo

e poi mi camminasti sopra il cuore.


(Archiloco, All'amico d'un tempo)


Dai Lirici Greci, tradotti da Salvatore Quasimodo (Mondadori, 1951)




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