martedì 30 novembre 2021

Il gran salto

«La vita è così curiosa e sorprendente e infinitamente ricca di sfumature: a ogni curva del suo cammino si apre una vista del tutto diversa. La maggior parte delle persone ha nella propria testa idee convenzionali su questa vita. Dobbiamo avere il coraggio di abbandonarle, dobbiamo osare il gran salto nel mondo e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori». 

Etty Hillesum, morta ad Auschwitz il 30 novembre 1943.

martedì 9 novembre 2021

Vedere il lato bello

Biglietto n. 8

Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest'abbaccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della ua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l'ultima, ma tu dici stasera, adesso, non è già l'ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l'amore è niente di più, sei tu che confondi l'amore con la vita. 

Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici (Bompiani)

martedì 2 novembre 2021

Le storie non le inventano gli autori

Bello o brutto che sia, questo è il libro per cui sono venuto al mondo. Fin da bambino ho sempre saputo di dover fermare questa storia - le storie infatti non le inventano gli autori, ma girano nell'aria cercando chi le colga - e raccontarla prima che svanisse. Nient'altro. Solo questo libro.

Incipit perfetto di un romanzo perfetto. Canale Mussolini, prima parte, di Antonio Pennacchi (2010). 

Il dramma della condizione umana è proprio questo: sei quasi perennemente condannato a vivere nel torto, pensando peraltro d'avere pure ragione. 


"Ognuno gheva 'e so razon. Sia lori che nantri". 





Voi siete nel canto

Camminando nel bosco, in un'alba di maggio,
chiedevo, dove siete, anime 
dei morti. Dove siete, giovani 
scomparsi, dove siete, ormai del tutto 
mutati. 
Un grande silenzio regnava nel bosco 
e udivo le foglie verdi sognare, 
udivo i sogni della corteccia da cui nascono
barche, navi e vele. 
Poi a poco a poco gli uccelli si fecero 
sentire, cardellino, tordi e merli nascosti 
nei balconi dei rami; ognuno parlava a suo modo, 
con voce diversa, senza chiedere nulla, senza 
amarezza o rimpianto.
E capivo che voi siete nel canto, 
inafferrabili come la musica, indifferenti come 
le note, lontani da noi quanto noi 
da noi stessi. 

(A. Zagajewski, A maggio)