domenica 13 marzo 2022

Più vivo di così non sarò mai

Sandro Penna, una delle voci più intense e pure della poesia del Novecento (Perugia 1906 - Roma 1977). 

Accostato ai lirici greci per la brevità del frammento poetico e l'assoluta naturalezza del ritmo e dell'immagine, accompagna questa luminosa trasparenza del verso con una parte dolorosa e insondabile di estraneità e di mistero. 

Una illusoria facilità (con echi nascosti della grande tradizione poetica italiana ed europea) e una quasi mistica capacità di letizia (intriso di una strana / gioia di vivere anche nel dolore, dice di sé in versi il poeta). 

Dalla raccolta Poesie, scelte e raccolte dall'autore nel 1973:

La vita... è ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all'alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell'aria pungente

***

Il mare è tutto azzurro. 
Il mare è tutto calmo. 
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. È tutto calmo. 

***

[..] Ed io non so chi voglio / amare ormai se non il mio dolore

***

L'aria di primavera
invade la città. 
Ai fanciulli la sera
cresce un poco l'età

***

Negli occhi ancora canta / il sole

***

Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età. 
Non fuggono i divieti
alla felicità 

***

Più vivo di così non sarò mai 

***

Amavo ogni cosa nel mondo. E non avevo
che il mio bianco taccuino sotto il sole

***

Ma il mio canto d'amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota

***

Ecco il fanciullo acquatico e felice. 
Ecco il fanciullo gravido di luce
più limpido del verso che lo dice. 
Dolce stagione di silenzio e sole
e questa festa di parole in me

***
Felice chi è diverso
essendo egli diverso. 
Ma guai a chi è diverso 
essendo egli normale. 

***

Daccci la gioia di conoscer bene 
le nostre gioie, con le nostre pene. 

***

Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi. 

***

Il mondo che vi pare di catene
tutto è intriso d'armonie profonde.

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