venerdì 9 ottobre 2020

L'urgenza necessaria

Due domande per Mimmo Paladino, artista chiamato dalla Chiesa a raffigurare le pagine della nuova edizione del Messale Romano. Dal mensile Luoghi dell'Infinito:

Qual è la relazione tra arte e sacro? 

«Sono sempre stati in rapporto perché nell’arte è insita una dimensione spirituale. Noto con interesse che la Chiesa in questi ultimi anni si è sempre più avvicinata all’arte di ricerca, oltrepassando quel confine, che sembrava invalicabile, dell’arte figurativa e dell’iconografia legata alla tradizione. Mi piace citare la cappella di Rothko, esempio sommo di arte astratta, che porta in sé la potenza della dimensione spirituale, e la cappella di Matisse, dove invece lo spirito si fa segno, colore e forma... La spiritualità supera naturalmente il soggetto raffigurato. Penso a Morandi: le sue nature morte colgono nella loro apparente semplicità di forma e colore la profondità dell’essere perché sono sintesi perfetta  delle cose, e questo ha molto a che fare con l’Invisibile».

Che cos'è per lei l'atto creativo?

«Per un artista è la domanda delle domande. C'è una radice misteriosa che spinge l'uomo, dagli albori della sua storia alla contemporaneità, a mettere dei segni su una superficie, a dare forma a una materia. Nell'atto creativo, nell'esprimersi con un segno, con un colore, c'è un'eterna attualità e insieme un'eterna necessità (...) Esprimersi con un segno, con un colore ha in sé qualcosa che non so spiegarmi e insieme ha questa urgenza necessaria che viene prima di ogni volontà. Non mi interessa spiegare, non cerco spiegazioni. La creazione è una capaictà che va al di là dell'artista stesso».




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