Il fascino delle parole.
Le brache o braghe (calare le braghe), le brachette e i braghettoni: piccole e grandi mutande o calzoni. Le braghesse, al femminile, imposte alle cortigiane dalle autorità veneziane, nel '500.
Il Braghettone: il pittore (
Bracato, imbracato e imbracatura. (I Romani chiamarono bracata
Stracciabrache. Altro nome della pianta salsapariglia nostrana, rampicante provvisto di abbondanti aculei.
Sbraco o sbrago, persino sbrego. Lo strappo (sui pantaloni), lo scadimento morale, lo spasso (quel tipo è uno sbrago).
Sbracare (degenerare, esagerare) e sbracarsi (sul divano o dalle risate).
Sbracato, sbracalato e bracalone: sciatto, scomposto e disordinato.
"La sbracalatura non è un mio atteggiamento - scrive Giovanni Guareschi nel Corrierino delle famiglie (1954) -, è parte integrante di me stesso perché io [...] riesco a essere sbracalato anche quando sono nudo: epperciò io ammiro particolarmente chiunque vesta con proprietà. Chiunque sappia cioè portare un bell'abito senza risultare dominato da esso e senza opprimerlo con la propria personalità, ma concedendo all'abito quel tanto che è necessario per evitare che l'abito si trasformi - come nel caso mio - in una corteccia".
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