mercoledì 13 giugno 2012

Ho sceso, dandoti il braccio


Su suggerimento di don Marco, in commento al post precedente, pubblico questa notissima e bellissima poesia di Eugenio Montale, che dedico al papà di un mio carissimo amico, che ha recentemente perduto la sua compagna di una vita, regalandoci in suo ricordo parole di meravigliosa gratitudine.

Anche questa poesia, dice Marco e condivido, andrebbe imparata a memoria, a scuola ma non solo.

Si intitola: Ho sceso, dandoti il braccio. E' dedicata da Montale alla moglie Drusilla Tanzi, soprannominata affettuosamente "Mosca", morta nel 1963.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale 
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.


Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, 
erano le tue.





1 commento:

Marco Statzu ha detto...

Sì, è davvero bella. Inimitabile.
Grazie Alessandro