mercoledì 22 ottobre 2008

Il nonno "fortunato"


Qualche giorno fa mio figlio Giosuè (6 anni) mi ha chiesto: "Papà, ma dopo che sono vecchi, nonno Mario e nonna Lidia muoiono?" Ed io: "Giosuè, tutti muoriamo, alcuni prima di diventare vecchi, altri dopo..." Al che lui esclama: "Che beato nonno Chiecco - papà - che fortunato!".

- "E perchè, Giosue?"

- "Perchè è vecchietto, però resiste!"


Nota di cronaca per noi poveri e ottusi adulti. Nonno Checco ha 68 anni. Da quasi 10 convive con l'Alzheimer. Da tempo non riconosce nessuno: moglie, figlie, nipoti. Però "resiste" e per i suoi nipoti, che lo baciano ogni volta che vanno a casa dalla nonna, è il nonno "fortunato".

10 commenti:

merins ha detto...

fortunato tuo figlio, anche, perchè se guarda così la realtà ha certo il privilegio di vederla attraverso lo sguardo dei suoi genitori...

Alessandro Iapino ha detto...

lo spero, merins, ma è lui che rilancia...

Anonimo ha detto...

...come dicevo poco fa su FB..sono già qui a curiosare.
tenerissimo l'aneddoto del nonno "fortunato", anche tu credo sia un papà "fortunato"!
ciao
pat

Anonimo ha detto...

Santo cielo, Alessandro! Dobbiamo assolutamente scrivere a quattro mani il seguito di "Fuochi di dentifricio"!
Ogni volta che passo da te leggo perle come questa, regali che soltanto i bambini possono fare...
Anche il mio Ale ne ha sparate recentemente un paio niente male, solo che non mi fanno più effetto perchè ha ormai "ben" quattro anni e mezzo. I deliri di un paio d'anni fa erano molto più divertenti ma, tanto per rimanere in tema, anche lui sta invecchiando.
Una buonissima giornata, anche sotto il diluvio universale.
Luana

Alessandro Iapino ha detto...

luana, hai ragione: stanno "invecchiando" i nostri bimbi, ma il problema siamo noi che non riusciamo più a cogliere le loro "perle". Certo le loro uscite si fanno meno "esplosive". Il linguaggio, purtroppo e per fortuna, si normalizza. Ma i loro ragionamenti sono ancora rivoluzionari, come quelli appunto sul nonno fortunato. Credo anche, come scrive merins, che molto dipenda anche dal nostro sguardo sulla realtà. Se è uno sguardo spento, primo o poi si spegnerà anche il loro. Ma questo è un rischio che il tuo Alessandro per esempio difficilmente correrà, con la mamma che si ritrova.... :-)

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro, uno che si chiama come te e che è come tu sei non risulta mai "anonimo" anche se splinder pensa forse il contrario.
Ho conosciuto numerosi Alessandro e, a rischio di scrivere una banalità e di generalizzare ( cosa che di solito detesto fare) Alessandro è un nome davvero tosto. Come chi lo porta. Tu ne sei la prova vivente. Anche se ho pochissimo tempo ultimamente e non riesco a lasciare commenti leggo sempre con interesse i tuoi blog. Anche i post apparentemente più frivoli trasudano sempre di una notevole dose di ironia e intelligenza, pregi rari che apprezzo oltre ogni misura.

Alessandro Iapino ha detto...

Sulle virtù taumaturgiche del nome Alessandro, non posso che essere d'accordo :)

Il resto che dici mi lusinga e ti ringazio. E ne approfitto per dirti da parte mia quanto apprezzo la tua ironia e la scrittura. Ho segnalato il tuo blog anche a mia moglie, che ha particolarmente apprezzato i post sulla Fletcher (si scrive così? mah, allora lo dico come mia figlia Elisa: la signora "Flescion"...). Anche lei, maria cristina, ha scoperto da poco quanto può essere bello giocare con la creatività femminile. Tra i miei blog segnalati c'è il suo: mary&cri. Se ti va dagli un occhio.

Anonimo ha detto...

Lieta che tua moglie abbia apprezzato il mio delirio sulla Signora "Flescion"!
Leggerò senz'altro il blog di tua moglie. Mi permetto di consigliare a Maria Cristina la lettura del post " SOS TATA" e soprattutto i commenti delle mamme esasperate. Lettura sicuramente illuminante per chi ha a che fare con dei bimbi ancora piccoli1

Anonimo ha detto...

Dio vi benedica

Alessandro Iapino ha detto...

grazie, holdenc