Una poesia di Giovanni Casoli, da Sul fondamento poetico del mondo (L'Ora d'oro, 2010):
incomincia non prendendo troppo sul serio
il profitto e la perdita,
abbracciando l’aria
e incontrando la luce.
Poi pregando Dio per i vivi e per i morti:
sei anche tu, e potresti essere tu stesso.
Se fai queste cose con la certezza del passero
e l’applicazione dell’acqua,
con la serietà dell’ombra
e l’attenzione del vento,
hai conquistato la dose di libertà sufficiente
ad attraversare le epoche,
a legare i covoni e salire sul tram.
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