"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
mercoledì 4 novembre 2009
L'unico cuore del mondo
Si chiama Diario di fuoco ed è il diario spirituale di Igino Giordani, intellettuale, scrittore, giornalista, deputato all'Assemblea Costituente, co-fondatore del movimento dei focolari e probabile futuro beato della chiesa cattolica (è morto nel 1980, la sua fase di beatificazione è in corso).
Ne parla il teologo Piero Coda in un lungo articolo sulla rivista Nuova Umanità (luglio-ottobre 2009). Il fuoco di cui si parla nel diario è Gesù Cristo, secondo un loghìon a Lui attribuito dal Vangelo apocrifo di Tommaso: Chi sta vicino a me, sta vicino al fuoco.
Giordano è un mistico, benchè uomo d'azione (la mistica è l'anima dell'azione) e d'impegno pubblico: affrontiamo la vita, per ridurla al Vangelo, scrive per sintetizzare il suo programma.
Mistico per lui è il legame tra gli uomini, fondato su l'unico cuore del mondo che è il Cristo, per cui l'amore è l'anima di Dio in noi.
Di qui la grande intuizione di Igino sulla Chiesa, scritta nel 1938 e che ancora oggi, malgrado il Concilio Vaticano II, farebbe scuola a molti:
Dovunque due o tre uomini s'adunano in uno spirito di bene, essi sono la Chiesa; e se pur non fan parte della Chiesa visibile, se non appartengono al corpo della Chiesa, fan parte dell'anima di essa: i giusti, i soli giusti, le appartengono tutti
Ma al centro della vita di Giordani c'è il suo rapporto con Dio, la cristianizzazione di sè, la cristificazione, il trasloco dall'Io a Dio.
Che parte dal silenzio: sentire il silenzio, sentire il proprio morire dentro la vita, e insieme il proprio formarsi dell'anima.
Che arriva ad un'identificazione totale: non sono io che vivo, ma vive Cristo in me (...); Tutto è nulla, solo Cristo è tutto (...); il respiro è lo Spirito Santo (...).
Scrive Igino Giordani nel 1947:
Io sono alter Christus. È tremendo, abissale: io sono Cristo. Magari un povero Cristo, ma tale che per me, per i miei atti, le mie paorole - quasi incarnadosi ancora il Verbo in me - s'esprime al mondo Cristo medesimo.
(L'immagine è presa dalla pagina di Wikipedia dedicata a Igino Giordani)
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1 commento:
trovo diversi aspetti comuni con le poche righe che ho appena letto de "L'essenza del cristianesimo" di Romano Guardini. Un autore che mi "respingeva" per via di alcune etichette che mi pare gli siano state affibbiate (sopratutto dai suoi estimatori, più da chi non lo ama). L'essenza del cristianesimo è una Persona e la possibilità/opportunità di una relazione personale con questa Persona che da forma a ogni nostra azione, pensiero, tensione...
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