"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
mercoledì 14 gennaio 2009
La scienza esatta
"Per avvicinarsi al mistero di Dio la poesia può rivelarsi molto più esatta della scienza"
Perfetta. Non potrebbe forse essere detto meglio il rapporto esistente tra la poesia, la realtà e il mistero di Dio. Ringrazio per questo l'autore della frase Alessandro Zaccuri - giornalista, scrittore e conduttore televisivo (Il Grande Talk) - che ha recentemente pubblicato un libro qui recensito: "In terra sconsacrata – Perché l’immaginario è ancora cristiano".
La poesia vera è una forma di conoscenza che ci consente, anzi "può" consentirci - per mantenere la sfumatura ipotetica contenuta nella frase - di "avvicinarci" al mistero di Dio (anche il verbo qui è perfetto, perchè il rapporto con Dio è sempre un'approssimazione).
Il confronto poi tra poesia e scienza ci dice poi altre due cose fondamentali. Che entrambe indagano alla fine lo stesso oggetto: il mistero di Dio è il mistero della realtà, niente di meno. E che in questa indagine la poesia può rivelarsi una forma di conoscenza "più esatta" delle scienze dette esatte.
Quanto sia vero questo paradosso lo sanno i grandi poeti e i grandi scienziati.
(In foto Pavel Florenskij - 1882/1937 - il "Leonardo da Vinci russo", filosofo, scienziato, poeta, ingegnere e prete ortodosso)
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