sabato 26 luglio 2008

Incipit



Alcuni scrittori non riescono mai a eguagliare il loro primo romanzo, io non riuscivo ad eguagliare la prima frase.

Chi parla è Firmino, il topo "letterato" protagonista dell'omonimo divertente e triste romanzo di Sam Savage (Einaudi, 2007). Se leggere è il vostro piacere e il vostro destino - ha scritto Alessandro Baricco in una recensione riportata in quarta di copertina - questo libro è stato scritto per voi.

Ma non è solo un libro sulla lettura, questo di Sam Savage. È anche un libro sul rapporto con la realtà, la solitudine, la tristezza, e l'immaginazione (e quindi la lettura) come rifiuto del mondo e alienazione. Firmino racconta di tutti noi il giorno in cui abbiamo scoperto che con un libro potevamo inventare la nostra vita, scrive appunto in recensione Valeria Parrella, con un entusiasmo però che non condivido e che non coglie secondo me l'ambivalenza di questo libro insieme bello, divertente e triste, finanche tragico. Come dice Domenico Starnone: il miele in bocca e un po' d'amaro nelle viscere.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Firmino, Firmino , quanto sei grande! se tutti avessero la tua passione per la lettura, vi sarebbe meno ignoranza e meno superficialità. io che sono una maniaca della carta stampata e,credendo che tutti siano come me, non faccio altro che comprar libri e regalarli a chiunque, speriamo vadano a buon fine. Mi accingo a leggere Il lamento del bradipo , sarà bello come Firmino?