martedì 13 novembre 2007

Il giocatore invisibile - 2

Il giocatore invisibile contiene anche - come spesso nei libri di Pontiggia - utili indicazioni sulla scrittura e sul linguaggio. Qui non solo il protagonsita è filologo, e filologi sono i suoi colleghi, ma intrattiene anche una relazione con una giovane aspirante poetessa. Qualche frase tra le tante:

Sulla fatica di scrivere:
Scrivere gli costava una fatica enorme, «Sono un lago che deve uscire da un contagocce» gli aveva detto un giorno (p. 33)

Sulla sincerità in poesia:
«Mi sembra un po’ falso» dice il professore commentando il dattiloscritto della ragazza. E lei: «Se c’è una poesia sincera è questa». «Forse dovresti pensare meno alla sincerità». «Sei sempre stato tu a parlarne». «Sì, ma sbagliavo. Parlavo di un’altra sincerità. Tu adesso non fai che mentire in buona fede» (p.64-65)

Quello che vuole l'autore:
«Tanti testi corrispondono perfettamente a quello che vuole l’autore. Ma spesso è proprio questo il loro guaio» (p. 113)

Consigli:
«Parli molto di te con le parole degli altri. Andrà molto meglio quando parlerai agli altri con le parole tue» (p. 160)

«Quando togli va sempre bene» (p. 163)

Sul "tono":
«…Il tono è tutto. Oppure tu credi che contino le parole? Hai la superstizione che siano solo le parole a contare? » (p.49)