"La comunicazione è sempre più una questione di relazioni". A volte occorre fare i salti mortali per arrivare a scoprire o riscoprire ad un nuovo livello di profendità le verità più semplici e apparentemente banali. Così questo virgolettato di Monica Fabbris, presidente di GPF, uno dei più autorevoli istituti di ricerca e consulenza strategica in Italia, fa il paio con le osservazioni contenute nel post del 24 ottobre, dove si diceva: "La finalità delle attività di comunicazione è costruire relazioni".
Spiega autorevolmente Monica Fabbris, letta sul sito della Ferpi: "Il segreto del successo di un prodotto, di un bene o di un servizio è nella capacità dell'organizzazione, sia essa privata, un'azienda, ma anche pubblica o sociale, di gestire i sistemi di relazioni, interni ed esterni, quelli che io chiamo 'le reti di reti' su cui viene veicolata la marca innanzitutto ma anche le altre attività. Insomma la comunicazione è sempre più una questione di relazioni. Si è passati, in pochi anni, da una comunicazione di marca one to many, ad una one to one a quella che sta caritterizzando i nostri tempi meny to many". Un esempio di gestione delle relazioni dovrebbe essere il blog, linkabile dal sito GTF, La Galassia delle Reti.
"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
mercoledì 28 novembre 2007
lunedì 26 novembre 2007
Particolari...
"La realtà particolare trascende il pensiero concettuale". Esattamente il contrario di ciò che pensiamo comunemente. L'affermazione del poeta e critico francese Yves Bonnefoy, letta su Avvenire di domenica 18 novembre, spiazza il nostro modo comune di ragionare. Noi pensiamo infatti che sia il concetto, l'idea a trascendere la realtà. Per questo ci piace tanto 'generalizzare', ci piace trarre leggi generali dai fatti particolari. E' la nostra natura che ci spinge a farlo. Ma la poesia, l'intelligenza poetica, ci ricorda che "il concetto non rappresenta il vero reale": "i concetti possono ricostruire una idea dell'albero, ma non dire questo albero che è qui di fronte a noi, con gli infiniti elementi della sua presenza tutti percepibili e tutti percepiti nello stesso istante". E' dunque il particolare che rivela l'universale, non il contrario. E lo rivela proprio in quanto particolare, sempre unico e per questo misterioso, indefinibile perchè definito, trascendente perchè immanente, incarnato. Non esiste l'uomo in poesia, e nella vita, esiste questo uomo.
sabato 24 novembre 2007
L'inconscio è anche luce
«L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non è solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma è anche sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, 'divino'». Trovo citata questa frase di Carl Gustav Jung nel mattutino di Gianfranco Ravasi. Dal libro "La pratica della psicoterapia" del grande autore svizzero (1875-1961). Dedicata a tutti quelli che sono 'costretti' dalla vita a guardare dentro di sé. E anche a quelli che per paura di trovarvi dei mostri rinunciano a farlo.
venerdì 23 novembre 2007
E' alla vita che non siamo rassegnati...
"Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati". Non ho ben capito cosa voglia dire ma sento che è bella e soprattutto vera. La frase è di Graham Green, tra i maggiori scrittori inglesi del 900, "cattolico"
La fame non è negoziabile
"La lotta alla fame tra i principi non negoziabili". Così titola l'editoriale di prima pagine di Avvenire di oggi, a firma Fulvio Scaglione. Che fa da spalla all'apertura grande del quotidiano, con foto, "Scandalo fame". Il Papa incontra i partecipanti alla 34^ Conferenza generale della Fao e chiede di "raddoppiare gli sforzi affinché ogni persona riceva il pane quotidiano". Perchè ogni persona - sintetizza l'Osservatore Romano - ha il diritto ad essere libera dalla fame. "Mai più fame", si legge alla fine del discorso del Papa.
Ora registro 2 cose. La prima, positiva, è che finalmente leggo nero su bianco su Avvenire che anche la fame è tra i principi non negoziabili. Certo, si dirà, l'ha detto Avvenire, non espressamente il Papa. Ma il concetto è quello, e ci accontentiamo ben volentieri. La seconda, negativa, è che non solo nessuno si ricorderà, nel dibattito sui "non negaziabili", di questa svolta 'culturale'. Ma soprattutto nessun giornale ha riportato la notizia della Fao non dico in prima pagina, nemmeno all'interno. Tranne, ovviamente, Avvenire e Osservatore.
Ora registro 2 cose. La prima, positiva, è che finalmente leggo nero su bianco su Avvenire che anche la fame è tra i principi non negoziabili. Certo, si dirà, l'ha detto Avvenire, non espressamente il Papa. Ma il concetto è quello, e ci accontentiamo ben volentieri. La seconda, negativa, è che non solo nessuno si ricorderà, nel dibattito sui "non negaziabili", di questa svolta 'culturale'. Ma soprattutto nessun giornale ha riportato la notizia della Fao non dico in prima pagina, nemmeno all'interno. Tranne, ovviamente, Avvenire e Osservatore.
giovedì 22 novembre 2007
Fissione nucleare
Come nel post precedente, mi permetto di rubare dal blog di Accattoli altre 2 citazioni di Benedetto XVI. Sono per queste debitore ad Andrea Macco, alias Feynman82, fisico e giornalistico scientifico, che le ricorda nel suo commento. Mi perdoneranno se dico che rubo spinto dalla bellezza?
La prima frase è in riferimento all’Eucaristia, dall'omelia del Papa alla Gmg di Colonia: “La vittoria dell’amore sull’odio, la vittoria dell’amore sulla morte e’ la fissione nucleare portata nel piu’ intimo dell’essere. Soltanto questa intima esplosione del bene che vince il male può suscitare poi la catena di trasformazioni che poco a poco cambieranno il mondo”. Ogni cuore ha bisogno di questa fissione nucleare per guarire le sue ferite ed iniziare il suo cammino di trasformazione.
E ancora, immagine ripresa al convegno di Verona:
“La risurrezione di Cristo è stata dunque come un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé”.
La prima frase è in riferimento all’Eucaristia, dall'omelia del Papa alla Gmg di Colonia: “La vittoria dell’amore sull’odio, la vittoria dell’amore sulla morte e’ la fissione nucleare portata nel piu’ intimo dell’essere. Soltanto questa intima esplosione del bene che vince il male può suscitare poi la catena di trasformazioni che poco a poco cambieranno il mondo”. Ogni cuore ha bisogno di questa fissione nucleare per guarire le sue ferite ed iniziare il suo cammino di trasformazione.
E ancora, immagine ripresa al convegno di Verona:
“La risurrezione di Cristo è stata dunque come un’esplosione di luce, un’esplosione dell’amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugurato una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé”.
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Tutto il senso dell'universo
“In ogni piccolo ma genuino atto di amore c’è tutto il senso dell’universo“. Dal blog di Luigi Accattoli rubo questa citazione da Benedetto XVI, detta all’Angelus di domenica. Condivido l'entusiasmo di Luigi per bellezza, la dolcezza e la semplecità di queste parole, da 'ruminare' nella mente e nel cuore. Luigi poi ricorda queste altre due frasi. “L’amore basta e salva l’uomo. Chi ama è un cristiano”, scritta da teologo (Joseph Ratzinger, Tempo di Avvento, Queriniana 2005, p. 63 - l’originale tedesco è del 1965). Quindi nella Deus caritas est: “Il cristiano sa che Dio è amore e si rende presente proprio nei momenti in cui nient’altro viene fatto fuorché amare” (n. 31). Perle di splendore.
martedì 20 novembre 2007
La verità...di tre quarti
"Quando si guarda la verità solo di profilo o di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia". Così dice Gustave Flaubert. Chi guarda la verità di profilo normalmente non fa molti danni, si rende conto abbastanza facilmente che si tratta di mezza verità. I più tristi finiscono per pensare che la verità sia sempre mezza, e arrivano a dimezzare così la loro stessa vita. Ma i più pericolosi sono quelli che arrivano a guardare la verità di tre quarti, perchè sono spesso molto intelligenti, ma non abbastanza sobri da ricordarsi che tre quarti non vale mai un intero. Infine quei "pochi" che la verità "sanno guardarla" in faccia. L'unica cosa qui che riesco a immaginare è che gli occhi di quei pochi non saranno più gli stessi.
lunedì 19 novembre 2007
Un giorno che non sia importante
"Non esiste nella vita di nessuno un giorno che non sia importante". Così avrebbe detto, o scritto, tale Alexander Woolkott, critico e giornalista statunitense della prima metà del '900 (almeno secondo Wikipedia). A prendere sul serio questa frase, la vita ne uscirebbe capovolta. Quante giornate passano via senza memoria, senza significato, senza attesa. Se invece uno iniziasse il proprio giorno nell'attesa fiduciosa di qualcosa di importante - magari solo un volto, un gesto, una parola -avremmo un altro sguardo la mattina, e un altro cuore. Dacci oggi il nostro pane quotidiano.
mercoledì 14 novembre 2007
Il giocatore invisibile - 4
A gentile richiesta, ancora qualche battuta dal libro di Pontiggia "Il giocatore invisibile".
Il collega al professore: «Forse ti è mancata una crisi, ma c'è ancora tempo»!
In pasticceria. La commessa al professore 'panciuto': «Lei non combatte più per la linea?». «Oh sì - rispose -. Ogni giorno. Ma soccombo, come vede».
La moglie al marito.
- «Non so mai quello che pensi veramente»
- «Neanch'io»
Lei a lui: «E' infantile...voler convincere sempre gli altri, tutti, che tu vali, che hai ragione» (credo di essere un po' infantile...)
Ancora lei a lui, moglie a marito: «Certe volte mi domando se tu sia infantile o malato»!
Infine per il mio amico moralista: «...è un moralista malcontento di sè e degli altri, quindi il massimo di aggressività repressa. E' una bomba a orologeria che esplode al momento sbagliato...»
Il collega al professore: «Forse ti è mancata una crisi, ma c'è ancora tempo»!
In pasticceria. La commessa al professore 'panciuto': «Lei non combatte più per la linea?». «Oh sì - rispose -. Ogni giorno. Ma soccombo, come vede».
La moglie al marito.
- «Non so mai quello che pensi veramente»
- «Neanch'io»
Lei a lui: «E' infantile...voler convincere sempre gli altri, tutti, che tu vali, che hai ragione» (credo di essere un po' infantile...)
Ancora lei a lui, moglie a marito: «Certe volte mi domando se tu sia infantile o malato»!
Infine per il mio amico moralista: «...è un moralista malcontento di sè e degli altri, quindi il massimo di aggressività repressa. E' una bomba a orologeria che esplode al momento sbagliato...»
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