giovedì 8 dicembre 2022

Proletario degli dei

Gli dei avevano condannato Sisifo a far rotolare senza posa un macigno fino alla cima di una montagna, dalla quale la pietra ricadeva per azione del suo stesso peso. Essi avevano pensato, con una certa ragione, che non esiste punizione più terribile del lavoro inutile e senza speranza [...]

Se questo mito è tragico, è perché il suo eroe è cosciente. In che consisterebbe, infatti, la pena, se,  a ogni passo, fosse sostenuto dalla speranza di riuscire? L'operaio di oggi si affatica, ogni giorno della vita, dietro lo stesso lavoro e il suo destino non è tragico che nei rari momenti in cui egli diviene cosciente. Sisifo, proletario degli dei, impotente e ribelle, conosce tutta estensione della sua miserevole condizione: è a questa che pensa durante la discesa [...] Non esiste destino che non possa essere superato dal disprezzo [...]

Anche  la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo.  Bisogna immaginare Sisifo felice.

(Albert Camus, Il mito di Sisifo, 1942)


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