giovedì 20 ottobre 2016

Non si deve imparare a scrivere

Sullo scrivere, da Civiltà Cattolica, una suggestione di Antoine De Saint-Exupery e una...della moglie.

"Non si deve imparare a scrivere, ma a vedere. Scrivere è una conseguenza" (da Lettere di giovinezza all'amica inventata).

E la moglie del celebre aviatore-autore del Piccolo Principe: "Mio Dio, essere la moglie di un pilota è un mestiere; ma essere la moglie di uno scrittore è un sacerdozio" (da Memorie della rosa)

Cosa suonano gli angeli

"Forse gli angeli, quando sono intenti a rendere lode a Dio, suonano musica di Bach, ma non ne sono sicuro; sono certo, invece, che quando si trovano tra di loro suonano Mozart ed allora anche il Signore trova particolare diletto nell'ascoltarli".

Così il teologo Karl Barth nella sua lettera di ringraziamento a Wolfang Amadeus Mozart, ripresa nel numero di ottobre di Civiltà Cattolica (Karl Barth, Mozart e il gioco, di padre Giandomenico Mucci).

"Se mai dovessi giungere in Paradiso - scriveva ancora il celebre teologo morto nel... - domanderei anzitutto di Mozart, e soltanto dopo cercherei Agostino e Tommaso, Lutero, Calvino e Schleiermacher. Ma quale spiegazione dare? Forse,con poche parole, questa: il pane quotidiano comprende anche il gioco. Io sento che Mozart - il Mozart degli anni giovanili e quello più maturo,come nessun altro - gioca. Il giocare è però qualcosa che richiede grande abilità e pertanto un impegno alto e severo. Sento in Mozart un'arte del gioco quale non mi è dato di percepire in nessun altro".

L'uomo che gioca è un uomo serenamente serio, come sono sereni e seri i bambini quando giocano, felici di stare compiendo il loro dovere.