Altro volume preziosissimo quello di Antonio Scurati, M. L'uomo della provvidenza, che segue il già ottimo Il figlio del secolo.
Forse ancora più dolorosa la lettura, perché gli anni dal 1925 al 1932 sono davvero gli anni del trionfo di Mussolini e della fascistizzazione del Paese.
Quattro attentati falliti, più uno nemmeno tentato, danno l'idea di un uomo invincibile, di un destino inevitabile.
Nel frattempo, nel Paese, la democrazia viene totalmente cancellata, ogni diritto civile conculcato. L'opposizione è sparuta e confinata, la polizia controlla tutto e tutti.
Nel frattempo, sul fronte coloniale, le popolazioni indigene della Libia vengono deportate in massa, vengono costruiti i primi campi di concentramento, vengono sganciate sui ribelli le bombe all'iprite, un gas velenoso devastante, vietato dalle convenzioni internazionali sottoscritte dalla stessa Italia fascista.
La violenza, la vergogna, l'adulazione, il consenso, l'esaltazione. La storia delle nazioni intrecciata con la storia degli uomini e delle loro miserie personali. Lo sguardo dell'autore è meno indignato che disincantato, lucido nell'analizzare e riportare la realtà e la cronaca, pietoso nel tratteggiare i profili e i caratteri dei personaggi, grandi e piccoli, con la predilezione per i marginali e gli sconfitti, per le ombre piuttosto che per le luci.
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