martedì 10 maggio 2011

Scazzottando l'angelo


"Ho fatto i primi sei anni di scuola dalla suore [...] Fra gli otto e i dodici anni avevo l'abitudine di chiudermi ogni tanto a chiave in una stanza e facendo una faccia feroce (e cattiva), vorticavo torno torno coi pugni serrati scazzottando l'angelo. Si trattava dell'angelo custode del quale, secondo le suore, tutti eravamo provvisti. Non ti mollava un attimo. Lo disprezzavo da morire. Sono convinta di avergli addirittura mollato un calcione finendo lunga distesa".

Così Flannery O'Connor, scrittrice cattolica statunitense, in una lettera 17 gennaio 1956. ("Scrivo come scrivo perchè sono - non sebbene sia - cattolica").

L'aneddoto divertente è raccontato da Antonio Spadaro nel libro da poco pubblicato dalla Bur, "Il volto incompiuto. Saggi e lettere sul mestiere di scrivere". Una raccolta di testi inediti di Flannery O’Connor tradotti per la prima volta in Italia da Elena Buia e Andrew Rutt.

L'episodio citato diventa la chiave di lettura dell'intera esistenza di scrittrice di Flannery O'Connor, che in un saggio prima di morire scriveva che lo scrittore deve lottare come "Giacobbe con l'angelo [...] La stesura di un romanzo degno di questo nome è una sorta di duello personale".

Il dramma è in effetti il motore delle storie della scrittrice. Argomento principale della sua narrativa "l'azione della grazia in un territorio tenuto in gran parte dal diavolo". La violenza gratuita, il bizzarro e il grottesco, misto di comicita ed orrore, sono uno strumento di conoscenza della realtà. ("Sta all'artista scoprire la stranezza della verità").

E' una 'visione anti-emozionale del mondo' quella della O'Connor: "La narrativa riguarda tutto ciò che è umano e noi siamo polvere, dunque se disdegnate d'impolverarvi, non dovreste tentar di scriver narrativa".

La concretezza è una delle basi della sua poetica. "É la materia e la concretezza della vita che danno realtà al mistero del nostro essere nel mondo". Compito della scrittrice: "Rendere quanta più giustizia possibile all'universo visibile", perchè esso "è un riflesso di quello invisibile". Per la cattolicissima O'Connor - scrive Spadaro - 'non è il materiale a spiritualizzarsi, ma lo spirituale a materializzarsi'.

L'unico "obbligo" dello scrittore è quello di obbedienza nei confronti della realtà. Un obbligo che per uno scrittore cattolico è perfino maggiore, se è "convinto che il mondo naturale contenga il soprannaturale". Anche perché "più a lungo guardate un oggetto e più mondo ci vedrete dentro".

E "non vi sarà niente nella vita di troppo grottesco, o troppo 'non-cattolico', da non poter fornire materiale" per un romanzo, scrive la O'Connor in polemica con quei "lettori cattolici" che "non fanno che offendersi e scandalizzarsi". Perchè "tutta la realtà è il regno potenziale di Cristo".

"Lo scrittore cattolico - scrive ancora Flannery in maniera provocatoria - non deve essere un santo; non deve neppure essere cattolico; ma deve, purtroppo, essere uno scrittore… La prova finale per lui deve essere rappresentata dalle esigenze dell’arte, ben più severe delle esigenze della Chiesa".






2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lei scazzottava l'Angelo, io avrei rotto tutti gli specchi..perchè mi avevano detto che se mi guardavo,anche e solo in un vetro avrei visto il diavolo...ma si possono mai raccontare ai bimbi certe cose?
La Vaaaanitàààà, Peccato, Peccato
Mortale, e tu rimani terrorizzato. E ti allontani da ciò che ti hanno snocciolato creandoti una tua fede, che è solo tua.

Elisabetta ha detto...

Basta con le religioni!
Le religioni attuali sono tante e hanno tante caratteristiche diverse... come fare a scegliere? Come orientarsi? Chi dice la verità? Se uno è davvero intenzionato a seguire Dio e a trovare la propria identità ideale, perfetta, soprannaturale, può passare molto tempo a cercare, a capire, a scegliere! Ma la religione non conta un granchè... infatti, tutte le religioni sono state inventate e codificate da uomini per altri uomini, ma NON DA DIO!
Quello che conta davvero, non è la religione, ma DIO!
Che cosa vuole Dio in realtà?
Che cosa chiede alle sue creature?
Vi sembrerà scioccante, ma la maggior parte delle regole religiose che conoscete, non è mai stata stabilita da Dio.
Dio regala, prima di chiedere.
Dio provvede, prima di ordinare.
Dio ama, prima di essere amato.
Questo significa che proprio tu che leggi in questo momento, sei l'oggetto dell'amore speciale e incondizionato di Dio.
Lui ti amerà sempre, qualunque cosa tu faccia.
Lui non ti chiede lunghi percorsi e pesanti sacrifici, Lui ti ama, ora, come sei.
Questo è Dio!

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