giovedì 1 luglio 2010

Il segreto del papavero


Siamo ora costretti al concreto
a una crosta di terra
a una sosta d'insetto
nel divampante segreto del papavero

La poesia si intitola Costrizione, di Bartolo Cattafi, poeta italiano morto nel 1979. Ne sono debitore, come per la precedente, ad Antonio Spadaro ed al suo bellissimo saggio Svolta di respiro. Spiritualità della vita contemporanea, da cui tornerò a prendere altre splendide citazioni in versi.

Per Spadaro il discernimento letterario può essere un discernimento spirituale, evangelico, perchè "rende testimonianza alla creatività dello spirito che è all'opera ovunque". Di più, i cristiani avrebbero bisogno - tanto più oggi, aggiungo io - di un vero e proprio "battesimo dell'immaginazione", perchè "la conversione, per essere profonda, deve toccare non solo i gesti e i pensieri ma anche l'immaginazione", altrimenti la fede "rischia di divenire rachitica, flebile" (oppure ideologica, appena appena riprende fiato e si galvanizza). Per immaginazione dobbiamo intendere il fare creativo, lo sguardo di stupore sul mondo capace di farsi racconto, espressione, anche solo "tentata decifrazione del mondo", come nel caso della poesia di Cattafi.

Nei suoi versi scarni quanto densi, il poeta sembra definire la condizione umana come costrizione al concreto. La crosta di terra è lo spazio obbligatorio della sua esistenza (e anche i suoni or... strett... cret... crost... err... raccontano questa condizione). C'è poi la dimensione del tempo: l'uomo è costretto alla terra per la durata di una sosta d'insetto, che è ancora meno - più infimo e stordito - dello svolazzare di una farfalla o di un uccello.

Tuttavia - e qui è la potenza dell'immaginazione o la "fede poetica", per usare un espressione di un altro poeta Samuel Taylor Coleridge - la crosta della terra e la sosta d'insetto sono circoscritti in un mistero in cui la parola del poeta - cito sempre da Spadaro - affonda sonoramente la lama: il divampante segreto del papavero. Il verso è un'esplosione perchè contiene al suo interno i suoni pam... pa..pa.. Lo sguardo del poeta apre un varco, squarcia il velo superficiale e disperante dell'esistenza, affidando l'enigma del mondo al noncurante divampare del papavero: rosso, aperto, solare.

Come ci suggerisce ottimanente questa foto di Alessandro Pinna, mio amico fotografo apparentemente dilettante, la cui "immaginazione" - lui forse non lo sa - il battesimo lo ha ricevuto e per questo, noncurante, agli altri ne fa dono.



2 commenti:

Alessandro Pinna ha detto...

Non sono "pratico" del mondo della poesia...ma qui grazie alla tua spiegazione (soprattutto il sottolineare il gioco fonetico delle varie parti) si riesce a cogliere come questi quattro brevi versi racchiudano il senso di una vita, della nostra vita.

PS: e grazie per l'apprezzamento "battesimale" ;)

Alessandro Iapino ha detto...

ale, il merito della spiegazione è di Spadaro, il merito del post è della tua foto, che mi ha fatto venire subito in mente la poesia. Ho in mente grandi cose per te.... ;-)