giovedì 17 luglio 2008

Il posto


Il posto di Cristo è veramente tra i poeti.

E' il titolo di un brano comparso nel 1970 nell'Annuale del parroco, una raccolta di testi e documenti di vita sacerdotale e di arte pastorale. L'autore del brano è Oscar Fingal O' Flahertie Wills Wilde, più noto come Oscar Wilde (1845-1900).

Da questa citazione, che mi ha colpito molto, per la mia storia personale e culturale, parte un lungo e come al solito interessante articolo di Antonio Spadaro sull'Osservatore Romano di ieri, pubblicato anche sul sito di Bombacarta.



(Foto da Flickr, creative commons, Boston Public Librery)



3 commenti:

merins ha detto...

grazie per la segnalazione, non conoscevo questo testo di Wilde...
quando penso alla sceltà di Gesù di morire in croce penso che non sia appena un sacrificarsi ma un farsi compagno, chi infatti può dire davanti alla Croce nessuno mi può capire perchè nessuno ha provato il mio dolore?
ciao :)

Alessandro Iapino ha detto...

ciao merins, mi piace l'espressione "farsi compagno" e la preferisco anch'io all'idea (un po' abusata...) del sacrificio. Gesù stesso dice: "Misercordia voglio, non sacrifici". Un mio caro amico, il moralista, ama rieptere spesso che essere cristiana significa sostanzialmente "stare con". Nel "farsi" compagno c'è in più l'idea della trasformazione. Per essere compagno di qualcuno devo essere disposto anche a cambiare me stesso. L'altro, la sua compagnia, ci spinge sempre fuori da noi stessi (...si spogliò della sua natura divina...)

merins ha detto...

condivido il tuo amico moralista!
e ringrazio don Luigi Giussani nella cui compagnia ho sperimentato Chi è Gesù e la Sua compagnia!!!
:)