"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
giovedì 26 giugno 2008
Che cosa la fede non è
"Non è che molti sappiano, tra i credenti e i non credenti, che cosa la fede è, che cosa non è".
Inizia così, come sempre schietto e severo, l'ultimo intervento di Giovanni Casoli, scrittore, poeta e critico letteraio, sulla rivista Città Nuova. L'articolo, intitolato: "Che cosa la fede non è", cita lo scandalo sui giornali quando uscirono le lettere di Madre Teresa di Calcutta, con le sue confessioni di aridità e di lontananza da Dio. "Ecco, aveva perduto la fede, hanno detto. Ma è proprio il contrario. L'aveva trovata: nuda, buia, altissima, perfetta".
Nel rinviare all'articolo, come al solito arduo e insieme profondissimo, segnalo ancora questo passaggio:
"Purtroppo noi cristiani con la fede abbiamo scherzato assai spesso e continuiamo a scherzare oltre ogni decenza...E così i non credenti si sono fatti della fede un'idea del tutto erronea e fantastica: come se fosse un pacchetto di obbligazioni bancarie chiuse in una cassetta di sicurezza, che uno ha un altro no"...
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