giovedì 16 luglio 2020

Chi zoppica e chi s'impiglia


«La vita non è qualcosa che ci scivola addosso, ma un mistero stupefacente, che in noi provoca la poesia» ha detto papa Francesco in una recente udienza. E ha proseguito: «Quando a una persona manca quella dimensione poetica, diciamo, quando manca la poesia, la sua anima zoppica».

Leggendo queste parole, mi è tornata prepotentemente in mente un'immagine emblematica della poesia dell'Ottocento, quella del Poeta-Albatros di Charles Baudelaire, che con l’ali da gigante nel cammino s’impiglia.

Curioso che sia un'immagine, quella proposta del papa, radicalmente capovolta: non è il poeta a "zoppicare", a rimanere "impigliato", come vorrebbe Baudelaire, ma il non-poeta, l'uomo senza dimensione poetica. Chi dei due ha ragione? Chi zoppica veramente e chi s'impiglia? Qual è il giusto passo, qual è il giusto cammino?

Sono domande che pongono questioni enormi, dirimenti, le cui risposte disegnano scenari e percorsi di vita completamente diversi.

Lascio la questione sospesa. E colgo l'occasione per ricordare i versi di questa memorabile poesia di Baudelaire, che molti di noi hanno studiato a scuola (qui nella traduzione di Antonio Prete per Feltrinelli)


Spesso, per divertirsi, uomini d’equipaggio 
catturano degli albatri, vasti uccelli dei mari, 
che seguono, compagni indolenti di viaggio, 
il solco della nave sopra gli abissi amari. 

Li hanno appena posati sopra i legni dei ponti, 
ed ecco quei sovrani dell’azzurro, impacciati, 
le bianche e grandi ali ora penosamente 
come fossero remi strascinare affannati. 

L’alato viaggiatore com’è maldestro e fiacco, 
lui prima così bello com’è ridicolo ora! 
C’è uno che gli afferra con una pipa il becco, 
c’è un altro che mima lo storpio che non vola. 

Al principe dei nembi il Poeta somiglia. 
Abita la tempesta e dell’arciere ride, 
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida, 
con l’ali da gigante nel cammino s’impiglia.

Baudelaire - L'Albatros | Poesia, Citazioni, Poeta

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