lunedì 13 aprile 2020

Una lingua essenziale

Leggendo un testo latino non si troverà mai una parola in più del necessario, una parola inutile. Non è vero che lo studio del latino non serva a nulla. E non è neppur vero che il latino sia una lingua morta. Il fatto che non lo si parli più ha un'importanza relativa: il latino è talmente vivo che, oggi, non esiste lingua parlata capace di esprimersi con tanta precisione e con così scarso numero di parole. Il latino è una lingua precisa, essenziale. Verrà abbandonata non perché inadeguata alle nuove esigenze del progresso, ma perché gli uomini nuovi non saranno più adeguati ad essa. Quando inizierà l'epoca dei demagoghi, dei ciarlatani, una lingua come quella latina non potrà più servire e qualsiasi cafone potrà impunemente tenere un pubblico discorso e parlare in modo tale da non essere cacciato a calci giù dalla tribuna. E il segreto consisterà nel fatto che egli, sfruttando un frasario approssimativo, elisivo e di gradevole effetto "sonoro", potrà parlare un'ora senza dire niente. Cosa impossibile col latino.

Giovanni Guareschi, 1964, riportato in Giovanni Casoli, Novecento letterario italiano ed europeo. Dalla seconda guerra mondiale alla fine del secolo (Città Nuova, 2002).

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