"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
venerdì 29 gennaio 2010
Processo breve
A nemmeno 8 anni, seconda elementare, primo tentativo acclarato di falsificazione della firma dei genitori, sul quaderno degli avvisi. Con pentimento immmediato: la firma, scritta con la replay, era cancellata (peccato la traccia sul foglio fosse evidente).
Il tentativo di difesa è stato quasi commovente: Cos'è questa firma cancellata sul tuo quaderno? - Non lo so, ce l'ho trovata... - mi ha risposto voltandosi e tentando la fuga in camera sua, quasi alludendo ad un oscuro complotto orchestrato dai compagni (dei banchi di sinistra) o forse dai bidelli.
Ma dinanzi all'insistenza del genitore inquirente ha subito confessato. Dichiarandosi consapevole della gravità del suo gesto fraudolento.
Ah, funzionasse così la giustizia in questo Paese!
P.S. Credo che il piccolo truffatore abbia preso dallo zio, ma questa è un'altra storia...
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3 commenti:
Meravigliosa la battuta dei compagni seduti nei banchi di sinistra! Vuoi forse rubarmi il mestiere?
in effetti, ero uno degli autori del Bagaglino :)))
il tentativo malriuscito e l'ingenuità rende il pargolo ancora coredemamma,considerato che ha scelto il nome più lungo (e difficile) da falsificare...quello della mamma, per l'appunto ;-P
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