giovedì 24 dicembre 2009

Spaventati dalla fortuna


"La nostra paura del peggio è più forte del nostro desiderio del meglio"

Si riflette troppo poco sul potere che ha la paura - le paure - sulla nostra vita. Fatta eccezione per i testi anche divulgativi di psicologia e per i percorsi psicoterapeutici, se ne parla un po' a livello politico, sui giornali, da quando è diventata consuetudine cavalcarla impunemente a fini elettorali. Se ne parlava un tempo a scuola, barcamendasoi nelle interrogazioni tra pessimismo romantico e ottimismo positivista. Se ne parla pochissimo ancora nei percorsi di fede, di discernimento spirituale.

La letteratura, come spesso capita (quando è buona), ci viene in soccorso. Anche sotto forma di citazioni. Quella in apertura, che dice una profonda e dura verità, è di Elio Vittorini.

Mi fa menire in mente un passaggio di un racconto di Flannery O'Connor che mi ero segnato. Si chiama Un cerchio nel fuoco e racconta la storia della signora Cope, proprietaria di un appezzamento di terra, pronta a difenderlo con i denti di fronte a chiunque, terrorizzata dall'idea di un possibile incendio (che puntualmente di verificherà). La scrittrice americana la descrive così, dipingendo con una pennellata il suo atteggiamento ordinario di fronte alla vita: "pareva quasi spaventata dalla fortuna che aveva avuto sfuggendo alle sciagure che avrebbero potuto travolgerla".

Siamo spesso così. Spaventati perfino dalla fortuna che abbiamo, per paura del peggio. Che è poi il contrario dello spirito dell'Avvento, che oggi si chiude nella notte di vigilia. Il Natale, infatti, ci dice nella fede che in ciò che sta per accadere non si cela alcuna sciagura. E' la nostra Salvezza, invece, che ci aspetta, che ci viene a cercare.


(Nella foto, presa dal sito del Comune di Torino, Antonio Albanese ne Il ministro della Paura)



3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un invito a pensare il tuo, in questa vigilia di Natale. Mi sono chiesto se Maria, nella notte di Natale, ha avuto paura. Si sarà spaventata dalla fortuna di essere la Madre di Dio? Forse nell'avvolgere il Bambino in fasce e deporlo nella mangiatoia avrà intravisto il giorno dell'altra fasciatura e della deposizione nel sepolcro? Forse ha sentito un forte dolore (quello dell'amore), ma non ha provato paura. Perché il Natale libera dalla paura della paura. E l'occhio di Maria lo ha visto in faccia il Natale!
Un saluto natalizio a te e famiglia. Corrado

Anonimo ha detto...

Il tuo scritto la vigilia di Natale è un invito a pensare.
Avrà avuto paura Maria nella notte di Natale? Forse nel fasciare il bambino e deporlo nella mangiatoia intravide il giorno di un'altra fasciatura in bende e deposizione nel sepolcro?
Il Natale ci libera dalla paura della paura! E Maria ha visto in faccia il Natale. Perciò il suo fu dolore declinato dall'amore.
Un saluto natalizio a te e famiglia. Corrado

Alessandro Iapino ha detto...

ciao corrado, scusami se ho pubblicato con ritardo il tuo commento. un abbraccio natalizio anche per te. a presto