"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
mercoledì 17 giugno 2009
Paolo VI e la morte di Pasolini
Ricordo il giorno in cui alla tv annunciarono la morte di Pasolini. Monsignor Macchi esclamò?: "Ah! Vedi il Signore ha il modo...". Paolo VI rimase immobile. Macchi spiegò che cosa aveva fatto quest'uomo, secondo lui a danno di tanti giovani. Il Papa si alzò, c'era ancora sullo scherma un'immagine di Pasolini: "Requiem aeterna dona ei Domine" - disse, tracciando un segno di croce: "Adesso preghiamo insieme per questa anima infelice". Questa fu la sua reazione.
Testimonianza di monsignor Magee, dal libro di Andrea Tornielli, "Paolo VI, l'audacia di un Papa", Mondadori. Presa dal settimanale Vita.
(Foto da Flickr/Simone Artibani)
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1 commento:
Anche io ricordo quel giorno di tristezza infinita per la perdita di un grade uomo. Ricordo pure le oscenità e le brutture dette da tantissima gente. E la tristezza soffocò la mia voce e il mio cuore che si ribbellavano a tanta pochezza e bassezza. Avrei voluto sentire non solo dal Papa parole di comprensione e di pietà,(lui è preposto per queste cose)ma da tutti. Utopie ancora oggi.
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