sabato 1 marzo 2008

Il muro di cartone

Non c’è nulla come il cambiamento che ci spaventa, ci minaccia, ci sconvolge, ci trattiene, ci ferisce, ci interroga. È una delle idee portanti del libro che ho finito di leggere in questi giorni: Le musiche della vita e la nostra complicità (Edizioni Celtis), un testo facile ma ricco di spunti scritto dalla psicologa Elsa Belotti insieme al marito Enzo bigi.

È più facile ammalarsi – viene detto -, soffrire, forse anche morire pur di non affrontare la fatica del cambiamento. Eppure non c’è aspetto delle vita che non dipenda dalla legge del cambiamento. La vita, cioè, “si affida” al cambiamento, quasi vi si identifica. Conseguenza logica sarebbe per noi il fidarsi del cambiamento. Ma nella realtà non è così. Il cambiamento è il nostro nemico. Tutte le nostre forze, che dovrebbero essere impegnate ad affrontare cambiamenti per meglio adattarci alla vita, alla realtà, sono invece concentrate nel mantenere la situazione tale e quale. Non si evita a rovinarci anche il piacere per non affrontare mutamenti.

Temiamo il cambiamento perché lo sentiamo come un muro enorme contro il quale andremo a sbattere e ci faremo male. In realtà – sostengono gli autori – il cambiamento è un muro sottile di cartone che si abbatte con una spallata: basta la decisione di farlo. Dall’altra parte c’è un nuovo mondo, un nuovo orizzonte.

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