lunedì 26 novembre 2007

Particolari...

"La realtà particolare trascende il pensiero concettuale". Esattamente il contrario di ciò che pensiamo comunemente. L'affermazione del poeta e critico francese Yves Bonnefoy, letta su Avvenire di domenica 18 novembre, spiazza il nostro modo comune di ragionare. Noi pensiamo infatti che sia il concetto, l'idea a trascendere la realtà. Per questo ci piace tanto 'generalizzare', ci piace trarre leggi generali dai fatti particolari. E' la nostra natura che ci spinge a farlo. Ma la poesia, l'intelligenza poetica, ci ricorda che "il concetto non rappresenta il vero reale": "i concetti possono ricostruire una idea dell'albero, ma non dire questo albero che è qui di fronte a noi, con gli infiniti elementi della sua presenza tutti percepibili e tutti percepiti nello stesso istante". E' dunque il particolare che rivela l'universale, non il contrario. E lo rivela proprio in quanto particolare, sempre unico e per questo misterioso, indefinibile perchè definito, trascendente perchè immanente, incarnato. Non esiste l'uomo in poesia, e nella vita, esiste questo uomo.

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