"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
domenica 26 aprile 2020
Glorioso S. Gennaro
sabato 25 aprile 2020
Lettera alla Signora (Morte)
Basta scavare
Eravate i più belli
domenica 19 aprile 2020
Che devo fare
Se a ogni passo
Animaletti
Farfalle e insetti
Bambini e bandiere
Passeri in terra
Barche nel mare
Gabbiani nel cielo.
Se a ogni passo
in te inciampiamo,
perché, Signore,
non ti adoriamo?
Atti 17,28
***
Giovanni Poggeschi, scrive la redazione, è stato fondatore della rivista d'arte e letteratura L'Orto. Gesuita, nato del 1905 e morto nel 1972, divenuto sacerdote aveva pensato che la sua vocazione di pittore e poeta fosse incompatibile con l'esercizio dell'arte (ricordando in questo Clemente Rebora). "Il suo soggetto è sempre stato la semplice realtà nella quale riconosce il mestiere di Dio".
Gli Atti degli Apostoli citati in calce alla poesia recitano (17,28)
In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo
sabato 18 aprile 2020
La baracca di questo mondo
mercoledì 15 aprile 2020
Parole sbracate
Il fascino delle parole.
Le brache o braghe (calare le braghe), le brachette e i braghettoni: piccole e grandi mutande o calzoni. Le braghesse, al femminile, imposte alle cortigiane dalle autorità veneziane, nel '500.
Il Braghettone: il pittore (
Bracato, imbracato e imbracatura. (I Romani chiamarono bracata
Stracciabrache. Altro nome della pianta salsapariglia nostrana, rampicante provvisto di abbondanti aculei.
Sbraco o sbrago, persino sbrego. Lo strappo (sui pantaloni), lo scadimento morale, lo spasso (quel tipo è uno sbrago).
Sbracare (degenerare, esagerare) e sbracarsi (sul divano o dalle risate).
Sbracato, sbracalato e bracalone: sciatto, scomposto e disordinato.
"La sbracalatura non è un mio atteggiamento - scrive Giovanni Guareschi nel Corrierino delle famiglie (1954) -, è parte integrante di me stesso perché io [...] riesco a essere sbracalato anche quando sono nudo: epperciò io ammiro particolarmente chiunque vesta con proprietà. Chiunque sappia cioè portare un bell'abito senza risultare dominato da esso e senza opprimerlo con la propria personalità, ma concedendo all'abito quel tanto che è necessario per evitare che l'abito si trasformi - come nel caso mio - in una corteccia".