venerdì 24 dicembre 2010

Vigilia di Natale - Non aspetto nessuno


L'attesa si fa tesa, sfibrante, imminente, anche se non aspetto nessuno. Quarto testo dal breviario poetico di Natale di Antonio Spadaro. Per il giorno della vigilia ho scelto la celebre poesia Dall'immagine tesa di Clemente Rebora (da Canti anonimi). L'annunciazione è un polline di suono, impercettibile, un bisbiglio.

Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa
e non aspetto nessuno:

nell'ombra accesa
spio il campanello
che impercettibile spande
un polline di suono
e non aspetto nessuno:

fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:


Ma deve venire,
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
verrà quasi perdono
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,
verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà forse già viene
il suo bisbiglio.


(Foto da Flickr/creativecommons/wholehole)



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