"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
giovedì 23 luglio 2009
Popolare
Sul Corriere della Sera di oggi, un lungo articolo di Claudio Magris dedicato a Giovanni Guareschi, "l'anticomunista che amava i compagni".
Al di là del tema politico-ideologico, sempre legato in modo controverso all'autore di Don Camillo e Peppone, l'articolo di Magris ci aiuta a capire il valore della "vera" scrittura "popolare", spesso misconosciuta per una "concezione falsamente sofisticata e raffinata della letteratura", un "pregiudizio supponente nei confronti di ciò che appare facile e popolare".
Guareschi, scrive Magris, "è stato un vero scrittore popolare, qualità che oggi appare particolarmente carente nella nostra narrativa. Guareschi è popolare nel senso che sa realmente parlare a molti, raccontando qualcosa di essenziale (ad esempio il senso dell'amicizia, il piglio picaresco, gagliardo e malinconico del vivere) con una semplicità accessibile anche a chi non ha una profonda cultura, ma non a chi non ha cuore e non sa cosa significhi far baldoria con gli amici o preparare il Presepe quando si avvicina il Natale".
"Esattamente il contrario - precisa giustamente Magris - della fasulla popolarità costruita a tavolini di tanti odierni bestseller romanzeschi, apparentemente profondi per i problemi che esibiscono e in realtà superficiali per il semplicismo ancorchè serioso con cui li affrontano".
(L'immagine è recuperata dal sito www.cinemabaroni.com)
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