martedì 16 giugno 2009

Se Dio non fosse stato Poeta


"Se Dio non fosse stato Poeta non avrebbe creato l'uomo... Così tanto ha gioito della bellezza del mondo, che ha sentito il bisognodi mostrarla a qualcuno, e perciò ha fatto Adamo. E costui, a sua volta, per la stessa ragione, Gli avrà chiesto un'Eva".

Ancora dal romanzo di Petru Cimpoesu, la cui lettura mi sta accompagnando con gusto in questi giorni.

Già una volta avevo riportato su questo blog la frase di Oscar Wilde: "Il posto di Cristo è veramente tra i poeti".

Qui la metafora di Dio Poeta si fonda - prosaicamente - sul "bisogno della signorina Zenovia di condividere la sua gioia con i colleghi". Il Poeta - è scritto - è quella "strana specie di essere umano per il qiale la bellezza esiste solo se è comunicata ai propri simili".

E' come l'innamorato di fronte a un paesaggio maestoso. Egli desidera stare vicino alla persona amata "non per farsi una foto insieme e dire: ah, che bello!, come fanno i turisti americani". Ma per tacere e "far propria quell'ipostasi (personificazione) del buono chiamata bellezza, contemplandola insieme in silenzio. Condividere con qualcuno di caro la felicità di essere lì significa donargli, approfondita e amplificata dai propri sentimenti, la bellezza di quel luogo. Si potrebbe dire che, scoprendola in questo modo, diventi, per alcuni attimi, l'autore, il creatore stesso di quella bellezza, ovvero Poeta..."


(Nella foto, Adamo ed Eva, Catacombe dei Ss. Marcellino e Pietro, Roma)



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