"Sono io il proprietario del mio corpo!"E' l'urlo di protesta di Giosuè contro gli agguati della sorella, che lo rincorre per mettergli le mani (ghiacciate) addosso.
Sono di fronte a un hippy di 6 anni o il clima mediatico di queste ore s'è fatto troppo invasivo?
(foto da flickr/bitzi)
ma no... è solo un ragionamento lapalissiano che, chissà perché, il retaggio culturale fa diventare meno scontato in età adulta.
RispondiEliminaGiorgio.
ciao giorgio, mentre ero sul motorino per andare a lavoro, questa mattina, mi è venuto in mente il tuo commento.
RispondiEliminaE' vero - ho pensato - il corpo è nostro e di nessun altro. In questo senso è "indisponibile": agli altri ma in qualche modo anche a me.
Perchè il mio corpo mi è tato dato - bello o brutto, alto o basso, sano o malato - non me lo sono dato da solo. Io - e solo io - ne sono responsabile. Che cosa ne faccio del mio corpo?
E' forse per questo che la nostra cultura può concepire e anzi approvare e approzzare la "donazione" degli organi, ma non potrebbe tollerare - anche istintivamente - la "vendita" di quegli stessi organi. Anche se fosse "libera".
Ma sono solo pensieri nati sotto il casco...