sabato 27 febbraio 2021

Anche quando tace

"Credo nel sole, anche quando non splende; credo nell'amore, anche quando non lo sento; credo in Dio, anche quando tace". 

(Scritta sul muro di una cantina di Colonia, dove alcuni ebrei si nascosero per tutta la durata della guerra).

Yossl Rakover si rivolge a Dio è un piccolo  testo letterario e spirituale di grandissima intensità, "bello e vero come solo la finzione può esserlo" (Emmanuel Levinas). 

L'autore, Zvi Kolitz, immagina il ritrovamento "in una delle rovine del ghetto di Varsavia, tra cumuli di pietra carbonizzate, sigillato con cura in una piccola bottiglia", del testamento scritto da un ebreo combattente, di nome Yossl Rakover, poco prima di soccombere dinanzi all'assedio dei nazisti, il 28 aprile del 1943.

Il testo uscì la prima volta nel 1946 su una oscura rivista in lingua yddish di Buenos Aires, El diario israelita, poi inizió una lunga e singolare peregrinazione per il mondo, fra Israele, Germania, Francia e Stati Uniti, trasformandosi via via, di traduzione in traduzione, in legenda, perdendo il riferimento all'autore e comparendo come documento reale ed originale di un ignoto combattente, Yossl Rakover per l'appunto, che simile a un nuovo Giobbe chiama in causa Dio e il suo silenzio di fronte al trionfo dell'orrore. 

Scrivo queste righe mentre le case del ghetto di Varsavia sono in fiamme [...] 

La morte rapida, istantanea ci appare come una salvezza, una liberazione, la rottura delle catene [...]

Ora è giunto il mio momento e come Giobbe posso dire di me, e non sono il solo a poterlo dire, che torno nudo alla terra, nudo come nel giorno della mia nascita [...]

Credo nel Dio d'Israele, anche se ha fatto di tutto perché non credessi in lui [...]

Voglio però sapere da Te: Esiste al mondo una colpa che meriti un castigo come quello che ci è stato inflitto? [...]

Esiste al mondo una punizione che possa far espiare il crimine commesso contro di noi? [...]

Che cosa deve ancora accadere perché Tu mostri nuovamente il Tuo volto al mondo? [...]

Abbiamo il diritto di sapere: Dove si trovano i confini della Tua pazienza? [...]

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