Civiltà Cattolica gli dedica un lungo articolo da cui traggo una citazione e 3 filastrocche.
La citazione è del poeta romantico Novalis, tratta dalla Grammatica della Fantasia, opera fondamentale di Rodari pubblicata del 1973: "Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare".
Le tre filastrocche sono molto note e rappresentative, ciascuna a suo modo, tratte da Filastrocche in cielo e in terra (1960).
Iniziamo da Il dittatore, perché Rodari giocava, ma giocando diceva cose serie.
Un punto piccoletto,
superbioso e iracondo:
"Dopo di me - gridava -
verrà la fine del mondo!"
Le parole protestarono:
"Ma che grilli ha pel capo?
Si crede un Punto-e-basta
e non è che un Punto-a-capo" .
Tuttto solo a mezza pagina
lo piantarono in asso,
e il mondo continuò
una riga più in basso.
La seconda è famosissima, e dice molto dello stile di Rodari e del suo desiderio di far "viaggiare" i bambini con l'intelligenza e la fantasia.
Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente,
chi sta fermo non cammina,
chi va lontano non s'avvicina,
chi si siede non sta ritto,
chi va storto non va dritto,
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà.
Finale con La bella addormentata, che riassume forse l'opera di Rodari.
Le favole dove stanno?
Ce n'è una in ogni cosa:
nel legno del tavolino,
nel bicchiere, nella rosa.
La favola sta lì dentro
da tanto tempo, e non parla:
è una bella addormentata
e bisogna svegliarla.
Ma se un principe, o un poeta,
a baciarla non verrà,
un bimbo la sua favola
invano aspetterà.
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