domenica 10 novembre 2019

Il male sotto accusa

60 milioni di morti è costata all'Europa la guerra voluta dal nazismo. 60 milioni di vittime in 6 anni, dal 1939 al 1945. 6 milioni di ebrei sterminati nella Shoah.


Alla fine del conflitto, 22 protagonisti artefici di quel male assoluto che fu il nazismo comparvero di fronte ad un tribunale per un processo che rappresentò un evento di portata storica universale, uno spartiacque non solo nella storia del Novecento, ma in quella di tutta l'umanità, messa al cospetto di atrocità inenarrabili (Norimberga, Il male sotto accusa, I grandi processi della storia, Corriere della Sera)

Non vi comparvero i tre maggiori protagonisti di quella follia: Hitler e Goebbels, che si uccisero prima di essere catturati, e Himmler, che fu catturato, ma riuscì ugualmente a scampare il processo masticando il cianuro che portava in mezzo ai denti.

Complotto, crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro l'umanità i quattro capi d'accusa, rispetto ai quali tutti gli imputati si dichiarano non colpevoli. Quasi tutti aggiungono di avere semplicemente "eseguito gli ordini".

Il processo di Norimberga (la stessa città delle leggi razziali) durerà 10 mesi per più di 400 udienze e si concluderà con 12 condanne a morte per impiccagione, 7 condanne al carcere (di cui 3 a vita), 3 assoluzioni.

Il tribunale era costituito dalle quattro potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale (Usa, Urss, Inghilterra e Francia): 

"Il fatto che quattro grandi nazioni, eccitate dalla vittoria e stimolate dal torto subito, sospendano la vendetta e sottopongano volontariamente i propri nemici al giudizio della Legge è uno dei tributi più significativi che il potere abbia pagato alla Ragione"

(R.H. Jackson, procuratore generale del processo di Norimberga)


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