Il romanzo, per opera di Elena Bono, torna sotto l'albero del bene e del male e affronta il radicale destino dell'uomo, in una forma che ricorda la tragedia classica o, in luce più moderna, Dostoevskij.
Qui non si tratta di discutere dei meriti e delle caratteristiche di un'opera letteraria, ma di qualcosa di più impegnativo, della chiamata in causa della letteratura, e dell'arte in generale, come luogo primario della verità. Non credo si possa avere con la letteratura un rapporto come quello che ha Elena Bono se non si crede a questa funzione originaria della letteratura come verità, come messa in discussione radicale del senso della vita e del destino dell'uomo.
Elio Gioanola, introduzione al romanzo di Elena Bono "Come un fiume, come un sogno" (Le Mani, 1985), primo volume della trilogia Uomo e Superuomo.
Già da sola, vale il libro.
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