lunedì 10 febbraio 2014

Non ci credo


Non ci credo, io, nel bene. Io credo nella bontà.

Vasilij GrossmanVita e destino

domenica 9 febbraio 2014

Una dietro l'altra


Una dietro l'altra, le baracche formavano strade ampie e dritte. La ferocia disumana dell'enorme lager si esprimeva in quella regolarità perfetta. Le izbe russe sono milioni, ma non possono essercene - e non ce ne sono - due perfettamente identiche. Ciò che è vivo non ha copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile... E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne.

Vasilij Grossman, Vita e destino




sabato 8 febbraio 2014

Vale la pena


Riprendo a scrivere, ma soprattutto a leggere, dopo moltissimo tempo. Mi imbatto per caso, dentro casa, nella lettura di un libretto che non so neanche come è finito sul mio comodino. Sono 4 racconti di Ernest Hemingway raccolti nel volume "Sotto il crinale", tutti ambientati nella Spagna della guerra civile. Conservo nella memoria le poche frasi che qui appunto:

"Qualunque atto di bontà si possa fare nella propria vita, per piccolo che sia, vale senz'altro la pena di farlo" (La denuncia)

"Questa gaiezza malintesa che si scontra con la mortale serietà" (La farfalla e il carro armato)

"Quando le cose vanno bene e sei tu a sentirti giù di corda, un bicchiere può farti sentir meglio. Ma quando sono le cose ad andar male, e tu bene, un bicchiere non può far altro che chiarirti ulteriormente il concetto" (La sera prima della battaglia)

"Qual è la tua linea politica?" "Odio tutti gli stranieri" disse. "È un programma piuttosto vasto". "Odio i mori, gli inglesi, i francesi, gli italiani, i tedeschi, i nordamericani e i russi" (Sotto il crinale)