"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
mercoledì 19 settembre 2012
Una stanza per la poesia
Papà, io mi sento che non sono come tutti gli altri, che sono diversi da me. Io penso cose diverse, faccio progetti diversi.
Così mi dice orgoglioso mio figlio, in questi primi giorni di quinta elementare. Ed uno dei suoi progetti è questo:
Io, Alessandro, Andrea e Michele (i suoi compagni di classe) abbiamo pensato da grandi di vivere insieme in una casa. Non una di quelle già fatte, ma una nuova, da costruire. Io farò il rugbista, Alessandro il nuotatore, Andrea e Michele i calciatori, quindi avremo tanti soldi. La casa perciò sarà molto grande, a due piani. Con l'ascensore (Ma come, fa la mamma, siete atleti e prendete l'ascensore per fare 2 piani? Ma non è per noi, è per quando vengono i nonni a trovarci).
Continua il racconto. Nella casa ci sarà una camera da letto grande, con quattro letti singoli per noi. E poi ci sarà una stanza per la poesia. Una stanza per la poesia? faccio io. Sì, a me e anche ad Alessandro piace la poesia, quindi avremo una stanza per la poesia. Fuori, ovviamente, una piscina di quelle scavate nel terreno, con il trampolino. Michele ci vorrebbe mettere un ponte sopra la piscina, ma che ci facciamo con il ponte, gli ho detto. E poi un campo di calcio, di almeno 50 metri.
E poi ci voglio vivere anch'io in quella casa...
(foto da flickr, creative commons, kevinpoh)
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