"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
martedì 19 aprile 2011
Un nuovo inizio
"Tutto potrebbe sintetizzarsi in questo pensiero: il cristianesimo è in perenne stato di nuovo inizio".
Così ieri su Avvenire il cardinale emerito Roger Etchegaray, presidente emerito del pontificio consiglio Giustizia e Pace.
Lo so che sembra paradossale (anzi lo è), a guardare da fuori l'apparente immobilità dell'istituzione ecclesiale e del suo apparato 'iconografico'. Eppure è proprio così, con buona pace dei tradizionalisti (che nel ritardo della Chiesa vedono un segno della sua forza), ma anche dei progressisti, che nello stesso ritardo leggono (o auspicano) un segno della sua fine imminente.
Tutto, invece, nella fede vera, nello Spirito, è sempre all'inizio: misteriosamente, dolorosamente e gioiosamente all'inizio. La Parola è sempre nuova, o è parola morta (sacra, ma morta). Il Verbo è sempre "in principio" (Gv 1,1).
Ecco perchè, se dovessi immaginare il titolo di un nuovo catechismo (magari al posto di Youcat) userei quello che il poeta Mario Luzi scelse per la sua ultima raccolta di poesie, nel 2002, a 88 anni, al termine della sua lunga e gloriosa carriera: la "Dottrina dell'eterno principiante".
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina"Dottrina dell'estremo principiante"???
RispondiEliminaE come facciamo "noi cattolici"?
ci godiamo la ricreazione!
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con quello che dici. La vera fede è un continuare a mettersi in discussione e quindi è sempre all'inizio.
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