"Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro" (Benedetto XVI)
venerdì 8 aprile 2011
Straziante bellezza del creato
- iiiih, e che so' quelle?
- quelle sono... sono le nuvole!
- e che so' ste nuvole?
- bah!
- quanto so' belle, quanto so' belle!
- ah, straziante meravigliosa bellezza del creato
E' il finale del film "Che cosa sono le nuvole", di Pier Paolo Pasolini, con Totò (Jago) e Ninetto Davoli (Otello), Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Laura Betti e Domenico Modugno. Terzo episodio del film Capriccio all'italiana (1967)
C'è in quest'ultima sequenza, e nell'ultima battuta in particolare, affidata a Totò, così tanto della poetica di Pasolini che ho tanto amato: straziante meravigliosa bellezza del creato! Estrema brutalità dell'esistenza (la scena si svolge in una discarica) ed estrema commovente ingenuità, innocenza (che so' quelle? quanto so' belle!)
E poi c'è la canzone, così bella, struggente, cantata da Domunico Modugno e scritta dallo stesso Pasolini: Che io possa esser dannato / Se non ti amo (...) Ahh tu non fossi mai nata / Tutto il mio folle amore / Lo soffia il cielo (...)
Fino al sublime:
Il derubato che sorride / Ruba qualcosa al ladro
Ma il derubato che piange / Ruba qualcosa a se stesso
Perciò io vi dico / Finché sorriderò / Tu non sarai perduta
Non riesco a smettere di ascoltarla.
(vedi la canzone e il dialogo finale)
http://www.youtube.com/watch?v=JaYFhvniR5Y
RispondiEliminaquesta è la versione degli Avion Travel. Bellissima. Ciao!
Sì, l'avevo vista, così come quella di Max Gazzè e altri. Ma la potenza drammatica di Modugno mi pare impareggiabile. Grazie della segnalazione
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